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Aquarium

by Roberto Tardito

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1.
Li vedi due marinai Seduti sugli scogli della vita E del tempo di per sé E intorno l’acqua che rincorre Che canta e si scatena senza sosta E pensa solo a sé. Se tu riesci a capirmi non lo so Io voglio rubare alla vita Il senso vero, i modi, la maniera Non solo averla sfiorata E lasciata dov’era. Ogni rabbia è andata Ogni rabbia dimenticata Tramonta ogni cosa, tramonto anch’io E ti dico addio. Guarda come Guarda come viene Guarda come si fa primavera. Non c’è niente che non va. Ricordo giorni di cammino Giorni di silenzio, giorni di parole Giorni di per sé. E ora, siamo marinai Che remano e vivono il naufragio Pensando solo a sé. Se tu riesci a capirmi non lo so Io voglio rubare alla vita Il senso vero, i modi, la maniera Non solo averla sfiorata E lasciata dov’era. Ogni rabbia è andata Ogni rabbia dimenticata Tramonta ogni cosa, tramonto anch’io E ti dico addio. Sogna ancora, sogna Stringi i denti ancora Fa male, stringo i denti anch’io Ma ti dico addio. Guarda come Guarda come viene Guarda come si fa primavera. Non c’è niente che non va.
2.
Vedi, se tu volessi Ti darei l’attenzione Le stesse mani di un artigiano Del ferro lavorato. Vedi, se tu portassi Le tue mani leggere Su di me o su di lui Non mi potresti trattenere. Ora come ora La voglia è forte, è come un’onda Ora come ora Non ho ritegno, non ho vergogna. Vedi, se ti avvicini Sentirai le sue mani Sui seni duri Che pian piano diventeranno cera. Vedi, se tu continui A lasciarti toccare Da me o da lui, da lui o da me Non riusciremo ad aspettare. Ora come ora Avanti e indietro, è come un’onda Ora come ora Non ho ritegno, non ho vergogna. Vi guardo anche ora, liberi E veri come i fianchi Lavorati dalla vita, dalla mia volgarità Sono un piccolo artigiano Che tu conosci già. Ci guardo anche ora, liberi E non ancora stanchi Accesi dalla vita, dalla mia volgarità Siamo piccoli artigiani Che tu conosci già. Ora come ora Ci muoviamo, come onde Ora come ora Non ha ritegno, non ha vergogna. Ora come ora Ora, ora, ora come ora Ora come ora Senza ritegno, senza vergogna. Ora come ora Si abbassa il vento, si calma l’onda. Viene il sonno, come un’onda Viene come un’onda. Come un’onda.
3.
Laika 03:57
La sabbia rifiorisce a poco a poco Il vento s'ingegna a modellarla Se lo vuole un uomo. Non credere mai al caso puro Il vento s'ingegna a modellarlo Non credere mai a niente. Se lo vuole un uomo. E mi sogno gli spazi sterminati, Io che prima sterminavo poche mosche E il freddo, e mi sogno di vagare Nel cielo che finora ho subito. E mi sogno mia nonna che mi dice Di andare, di seguirti ancora. La notte si consuma sotto i piedi, Penso sia meglio ascoltarla. Le stelle non sanno di guardarla, Lei non sa di guardare loro. Che grande carovana.
4.
La miniera 03:35
Milena è una freccia del giorno Bicicletta e bandana Ha otto anni compiuti E una barca di seta. Il piccolo spazio tra i denti È un ponte alla luna Milena è una freccia del giorno L’ho trovata in miniera. Michele è una freccia del giorno Carte da gioco e rumore Ha il passo pesante e indiscreto Di chi cerca attenzione. E quando calcia un pallone Fa un ponte alla luna Michele è una freccia del giorno L’ho trovato in miniera. Gloria è una freccia del giorno Canta sottovoce Sorride come fa il grano Che si apre a file. E quando piange da sola È un ponte alla luna Gloria è una freccia del giorno L’ho trovata in miniera. Linda è una freccia del giorno Ha un silenzio che inchioda Ed una bellezza che un giorno Vincerà silenziosa. Mi guarda negli occhi in silenzio Mi prende la mano Linda è una freccia del giorno L’ho trovata in miniera. Anni passati a cercare la scala Che porta alla luna E il pensiero più alto, la luce più alta L’ho vista in miniera. L’ho avuta in miniera.
5.
Regina degli angeli Fonte di ogni gioia Rosa mistica Stella del mattino. (E anche ammesso che tu sia Qualcosa di più di una donna Anche ammesso che tu sia. Anche ammesso che tu lo sia.) Maria è nuda, Maria è sola Maria guarda portare l'acqua al mare E si chiede quanta forza Serva per iniziare. Regina degli angeli Regina della pace Regina dei profeti Stella del mattino. (E anche ammesso che tu sia Qualcosa di più di una donna E anche ammesso che tu sia Qualcosa di più del tuo corpo Anche ammesso che tu sia.) (Anche ammesso che tu lo sia.) Maria è nuda, Maria è strano Toccare un'altra donna, e farla nuotare Farla nuotare tra i tuoi capelli Rossi da slegare. Maria è nuda, Maria è sola Maria che porta sola l'acqua al mare E cresce dentro la grande forza Che serve per iniziare. Maria è nuda, Maria è strano Crescere il proprio orgoglio, e farlo nuotare Farlo nuotare nel mare maestoso E severo della dignità. Maria è nuda, Maria è sola Maria che porta ancora l'acqua al mare E insegna ad altri la grande forza Che serve per iniziare.
6.
La ferita 03:49
La mia testa pesa come fosse piombo I miei pensieri ancora oggi non li comprendo a fondo E li inseguo senza sosta, senza un vero scopo Senza mai guardare il mare più profondo. Mi guardo attorno e cerco spiegazioni Mi chiedo perché ma non riesco a darmi motivazioni valide Così rivedo nello specchio l’immagine scura Di chi ha paura del futuro, e lì la mente vola. La mia testa vola Si sorprende a pensare Alle scelte fatte Alle cose dette, agli errori Mai nessuno che li ammette Forse avevo attorno persone perfette Forse sì, forse no Io continuerò la mia strada E come Damocle avrò sulla testa questa spada In una vita fatta a bivi Se sbagli perdi le intenzioni che coltivi Sulla strada ho perso ogni cosa in cui credevo. Stringi la ferita Lascia stare il resto Padrone di te stesso senza alcun compromesso Non cercare il senso Nel tempo e nelle scelte Di una ferita che ti brucerà sempre. Un senso di vuoto mentale mi assale, fa male In solitaria come Soldini mi sorprendo a pensare Al futuro, a me stesso Adesso che ciò a cui tenevo di più caro è andato perso. Del resto non me ne può fottere minimamente Un malessere cresce rapidamente Dentro di me, partendo dal cuore Come un tumore limita la circolazione Ed aumenta il senso del dolore. Niente e nessuno può capire l’inferno Che può creare una parola, una soltanto Quella che non ti aspetti Quella di cui non hai bisogno Quella che ti apre gli occhi e ti spegne un sogno Non sai più a chi credere Non vuoi rinunciare, ma sei costretto a cedere. Mi sento sprofondare come le torri a Ground Zero Ed è un grande volo Uno stormo basso e fitto di gabbiani E maestoso è il senso della fuga. Stringi la ferita Lascia stare il resto Padrone di te stesso senza alcun compromesso Non cercare il senso Nel tempo e nelle scelte Di una ferita che ti brucerà sempre. La mia testa pesa come fosse piombo I miei pensieri ancora oggi non li comprendo a fondo Sulla strada tante, troppe cose da intuire E manca la chiave per capire. Adesso non mi resta altro da fare Che starti a guardare Starti a ammirare Starti a mangiare con gli occhi Con il tuo sguardo mi blocchi Ma il tuo sorriso mi riporta bambino Nel Paese dei Balocchi. Dio, dammi un’ora, un minuto, un solo secondo Mi basta per farle capire che lei è il mio mondo Il mio salvagente mentre nel mare della vita affondo E sprofondo in questo pensiero nero che mi tormenta L’unica cosa che mi passa ora per la testa E ci resta, dannazione La mia ferita brucia in questa canzone E al tempo della confusione io dico basta.
7.
Allunga la mano E ruba la vita al tuo passare Allunga la mano, allunga la mano Vetro di melograno e luce del mattino L’Erba Voglio cresce nel giardino di un re. Prendi la vita prima che lei prenda te. Allunga la mano E scocca i tuoi petali di rosa Allunga, allunga le mani Sul corpo d’ogni amato, poi punto e a capo L’Erba Voglio cresce nel giardino di un re. Prendi la vita prima che lei prenda te. Allunga la mano E ruba la vita al tuo passare Allunga le mani, vieni alle mani Se l’offesa è davvero troppo grande L’Erba Voglio cresce nel giardino di un re. Prendi la vita prima che lei prenda te. Allunga la mano E ruba ogni cosa mai avuta Ogni cosa mai pensata Allunga la mano Sulle estati lontane che hai visto passare L’Erba Voglio cresce nel giardino di un re. Prendi la vita prima che lei prenda te. Prima che lei prenda te. Prendi la vita prima che lei prenda te.
8.
Meridez 03:37
Hai visto quel bambino, sta scrivendo senza un errore Hai visto quel bambino, speriamo che non lo veda il Signor Padrone Dicono che quando s’impara a scrivere comincia una rivoluzione Sarà allora che balleremo tutti insieme, Signor Padrone. Lei è tutto bianco e pulito, le bimbe La guardano con ammirazione E poi tempo dopo, al lavoro, già con meno ammirazione Guardano la Sua schiena dritta sopra il cavallo, con poca ammirazione Quando si lava le mani e le spoglia, credo senza ammirazione. Hai visto quel bambino, sta scrivendo senza un errore Hai visto quel bambino, speriamo che non lo veda il Signor Padrone Dicono che quando s’impara a scrivere comincia una rivoluzione Sarà allora che balleremo tutti insieme, Signor Padrone. Non era mai capitato nulla di simile qui a Meridéz Qui nessuno sa scrivere, qui si coltiva il caffè Qui lavorava mio padre, e anche mia madre varcò quel portone Allora da queste parti comandava il padre del Signor Padrone. Hai visto quel bambino, sta scrivendo senza un errore Hai visto quel bambino, speriamo che non lo veda il Signor Padrone Dicono che quando s’impara a scrivere comincia una rivoluzione Sarà allora che balleremo tutti insieme, Signor Padrone. Hai visto quel bambino, sta scrivendo senza un errore Hai visto quel bambino, un giorno farà ballare il Signor Padrone Dicono che quando s’impara a scrivere comincia una rivoluzione Allora balleremo per sempre, per sempre davvero, Signor Padrone.
9.
Lui sembra un toro Lei un’aquila reale. Lui fuma serio Lei è seduta a riposare. Lui sfoglia il giornale Lei le poesie di Lorde. Lui è ancora forte Lei dimostra la sua età. Lontane le canzoni Degli inizi, però Bruciarono, e forte, ancora Negli anni a venire. Lui predica chiarezza Lei chiara lo è davvero Lui spesso è nervoso Lei cerca serenità. E lui era fatto così E lei era fatta così Fu più semplice andare oltre Negli anni a venire. Lui non si sa raccontare Lei sogna ancora spesso. Lui sfiora il piano Lei nasconde la sua età. E poi vennero i figli Che tolsero energie Fecero meno l’amore Negli anni a venire. I lunghi anni di lavoro Gli impegni, le malattie Crebbero l’abitudine Negli anni a venire. Lui sembra un toro Lei un’aquila reale. Lui fuma serio Vuole solo riposare.
10.
Notte d'estate È così tersa la frontiera Inconsciamente In una terra di nessuno Aria d'estate Così serena è la frontiera. Nebbia sul Danubio Stanche nuvole notturne Fuoco eterno nelle ombre Il richiamo del mare Non si vede cosa c'è oltre. Notte d'agosto Notte piena di parole Notte d'estate È così tersa la frontiera. È così tersa.

credits

released June 26, 2017

All songs written by ROBERTO TARDITO, except La ferita (music by ROBERTO TARDITO, lyrics by PAOLO SCANTAMBURLO and ROBERTO TARDITO.

Conceived and produced by ROBERTO TARDITO.

Recorded at Artepovera Studio (Torino – Italy) by ROBERTO TARDITO, Piave 34 Studio (Cuneo – Italy) by FABRIZIO BARALE

Mixed and mastered at Piave 34 Studio (Cuneo – Italy) by FABRIZIO BARALE.


Musicians:

FABRIZIO BARALE > electric guitar, acoustic guitar, lap steel guitar
RICCARDO GALARDINI > acoustic guitar, classic guitar, slide guitar
MASSIMILIANO GELSI > bass
HEIKO PLANK > plank guitar
ROBERTO TARDITO > piano, acoustic guitar, harmonica, Pan flute, lead voice
VINCENZO ZITELLO > celtic harp, low whistle

Photos by SUPOT SUEBWONGSA.

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about

Roberto Tardito Italy

Roberto Tardito was born in Ivrea (Italy) in 1984. He was the first italian artist on WE7, a project promoted by Peter Gabriel.

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Discography
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CONTROVENTO (2007)
SE FOSSI DYLAN (2010)
PORTO ARGO (2011)
PUNTO DI FUGA (2012)
ERA UNA GIOIA APPICCARE IL FUOCO (2014)
AQUARIUM (2017)
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